La biodegradabilità |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E' un concetto che è familiare a tutti. I materiali organici
naturali, che derivano cioè da esseri viventi, giunti al suolo
tendono progressivamente a decomporsi, a sparire. Questo fenomeno è
molto importante per l'ambiente che deve liberarsi dai rifiuti e
dalle scorie per far posto alla nuova vita. Gli alberi, le piante,
le alghe assumono anidride carbonica dall'atmosfera e la utilizzano
per sintetizzare zuccheri e, da questi, tutte le altre numerosissime
sostanze presenti in natura, grazie al "motore", il sole, fonte
inesauribile di energia. Questo meccanismo si incepperebbe velocemente, però, se non esistesse la possibilità inversa, cioè quella che permette di liberare anidride carbonica a partire dalla materia organica. Quindi il processo di biodegradazione ha, nell'equilibrio naturale, pari dignità col processo inverso di fotosintesi, di cui rappresenta l'esito e nello stesso tempo la partenza. Ruolo importante nella biodegradazione è quello dei microrganismi, che presenti in qualunque ambiente, vivono coi rifiuti organici occupando l'ultimo anello della catena alimentare. La materia organica viene così ritrasformata in anidride carbonica con la chiusura del ciclo naturale.
|
Ultimo aggiornamento 13/02/2011